La sala Maffeiana è l’unica parte intatta dell’originario edificio del Teatro Filarmonico: sopravvisse infatti a tutti e due i disastri che colpirono il teatro. Infatti dopo essere stata ripulita dal fumo, divenne "ridotto" per il nuovo teatro inaugurato nel 1754, per essere utilizzata anche per attività culturali. Il 5 gennaio 1770 vi si tenne l'esibizione pianistica di Wolfgang Amadeus Mozart che stupì tutti gli accademici dell'Accademia Filarmonica al punto che il giovane musicista fu dichiarato maestro onorario. Tra il 1777 e il 1779, il ridotto fu consolidato e abbellito con l'affresco e le decorazioni del pittore bolognese Filippo Maccari (1725-1800), in cui nell'Ottocento, furono aggiunti il pavimento in legno e il lampadario. All’inizio il nome della sala era diverso, veniva infatti chiamata "Gran sala", ed era, insieme al pronao antistante, l’unica opera compiuta di un progetto per un teatro antecedente a quello del Bibbiena. Fu dedicata in un secondo momento a Scipione Maffei per i suoi meriti verso il teatro, la cultura e l’intera città di Verona.